Lista di articoli recenti di
C.M. Martini reperibili sul web


Tre strumenti contro la stanchezza della Chiesa:
conversione (riconoscere i propri errori a partire da
papa e vescovi), Parola di Dio (che è semplice e cerca
come compagno un cuore che ascolti) e i sacramenti (non
strumenti di disciplina, ma aiuto per chi è in
difficoltà). "La domanda se i divorziati possano fare la
Comunione dovrebbe essere capovolta. Come può la Chiesa
arrivare in aiuto con la forza dei sacramenti a chi ha
situazioni familiari complesse?» «La Chiesa è rimasta
indietro di 200 anni. Come mai non si scuote? Abbiamo
paura?"
"viene il tempo in cui l'età e la malattia mi danno un
chiaro segnale che è il momento di ritirarsi
maggiormente dalle cose della terra per prepararsi al
prossimo avvento del Regno." (ndr.: grazie per aver
tenuto costantemente socchiusa la finestra di una chiesa
in cui spesso manca il respiro)
"La Chiesa perda i denari, ma non perda se stessa."
Dopo gli stralci apparsi sul "Corriere della Sera" anche
il settimanale l'Espresso pubblica alcune pagine di
"Credere e conoscere", dialogo tra Ignazio Marino e
Carlo Maria Martini in uscita presso l'editore Einaudi
(pp. 84, 10 euro). Riproduciamo la parte riguardante la
sessualità, sul suo significato riproduttivo e
comunionale, sul preservativo come mezzo per prevenire
la diffusione dell'Aids ecc.
"Intendo qui solo evidenziare il problema attraverso la
pubblicazione di queste lettere, ognuna delle quali pone
temi importanti e in qualche modo è una risposta alle
altre su un tema che produce sofferenze e lacerazioni.
Rimando per una conoscenza approfondita del mio pensiero
su tali tematiche, difficili da trattare in poche righe,
al dialogo con il senatore Ignazio Marino Credere e
conoscere"
"ritengo che la famiglia vada difesa perché è veramente
quella che sostiene la società in maniera stabile e
permanente e per il ruolo fondamentale che esercita
nell'educazione dei figli. Però non è male, in luogo di
rapporti omosessuali occasionali, che due persone
abbiano una certa stabilità e quindi in questo senso lo
Stato potrebbe anche favorirli. Non condivido le
posizioni di chi, nella Chiesa, se la prende con le
unioni civili."
"Sia l'attivismo frenetico sia certe maniere di
intendere la contemplazione possono rappresentare una
«fuga» dal reale. Per far evolvere questa situazione non
basterà risvegliare una ricerca di preghiera, occorrerà
anche purificare, orientare certe forme scorrette o
insufficienti di ricerca"
"Ho sempre pensato che parlare con i giovani è più
fruttuoso che parlare dei giovani." Le difficoltà del
venir meno della comunicazione verbale: lotta e
accettazione. La cattedra dei non credenti e il cammino
verso una maggiore autenticità
risposta agli interrogativi sulle condizioni di vita nei
manicomi criminali: "l'uomo è più grande del suo
peccato, l'uomo è più dei suoi errori, l'uomo per quanto
colpevole rimane uomo."
"Il vescovo dovrà ricordarsi di essere mandato a una
Chiesa locale, cioè una Chiesa esistente in un luogo,
nel quale oggi non tutti si possono considerare
cristiani autentici. Questo determinerà anzitutto il suo
linguaggio, perché esso dovrà essere capito il più
possibile anche da coloro che non credono o non
praticano... Personalmente a Milano avevo istituito la
Cattedra dei non credenti... mettere in cattedra anche i
non credenti e imparare ad ascoltarli, sia pure con un
ascolto critico"
«Abbiate a cuore la sorte di poveri, considerateli come
vostri amici, anzi come vostri padroni. Allora le vostre
piaghe guariranno presto, sentirete la gioia promessa ad
ogni cristiano, vivrete nell'attesa del ritorno di Gesù,
così come oggi esultate per il suo Natale».
"Lei cerca il senso della vita. Lo cerco anch´io. La
fede mi dà questo senso, ma non elimina il dubbio. Il
dubbio tormenta spesso la mia fede. È un dono, la fede,
ma è anche una conquista che si può perdere ogni giorno
e ogni giorno si può riconquistare. Il dubbio fa parte
della nostra umana condizione, saremmo angeli e non
uomini se avessimo fugato per sempre il dubbio. Quelli
che non si cimentano con questo rovello hanno una fede
poco intensa, la mettono spesso da parte e non ne vivono
l´essenza."
Il cardinal Martini "ha accettato di dialogare con La
Stampa sul senso del Natale in questo tempo di crisi,
invitando ancora una volta ad avere speranza, perché «ci
sono nel mondo tante forze buone che agiscono», lui che
ha confessato «di aver sempre creduto più nella forza
irradiante e contagiosa del bene che nella deplorazione
del male»
"sento molto la fragilità di questa mia fede e il
pericolo di perderla. Per questo, prego molto il Signore
e gli affido la mia vita, la mia morte e tutti quelli
che vanno alla morte con poca fiducia nella potenza di
Dio"
"occorre anche domandarsi che cosa avviene nel cuore
della gente quando si prepara a ricevere un nuovo
Vescovo."
Lo scandalo della grave situazione carceraria, sempre
denunciata ma mai affrontata: "è sempre preferibile che
questo cammino avvenga fuori delle realtà del carcere,
che è piuttosto incline a favorire la nuova delinquenza.
Perciò il fatto che tale questione rimanga ancora aperta
come una ferita dolorosa mi turba profondamente."
"la Chiesa non ha come suo primo dovere quello di
sostenere il comportamento morale degli uomini. Essa
deve soprattutto proclamare il Vangelo, che ci dice che
Dio accoglie tutti gli uomini, nessuno escluso"
"C'è qualcuno che mi ama talmente da farmi sentire pieno
di vita persino nella debolezza, che mi dice «io sono la
vita, la vita per sempre». O almeno c'è qualcuno al
quale posso dedicare i miei giorni, anche quando mi
sembra che tutto sia perduto. È così che la risurrezione
entra nell'esperienza quotidiana .... La vita nella
Pasqua si mostra più forte della morte ed è così che
tutti ci auguriamo di coglierla." Anche chi non ha fede
può dar prova di capacità di ripresa e di un'energia che
ha del miracoloso: come dopo lo tsunami.
"Ricordo con quale entusiasmo si seguivano le vicende
conciliari. Si sentiva come la Chiesa avesse ritrovato
un linguaggio semplice e convincente, che parlava al
cuore dell'uomo contemporaneo... Storte furono alcune
delle interpretazioni o applicazioni"
"Il cristiano ha la certezza che Dio gli verrà in
soccorso. Anche i non cristiani possono avere questa
certezza. Contempliamo in questi giorni l'immagine di
uomini che si difendono da questa angoscia mortale
impegnandosi totalmente al servizio di fratelli
sventurati, con grande dignità e coraggio"
Il testo apparirà nel prossimo libro del cardinale
"innamorarsi di Dio e della sua parola". ""Dietro la
domanda: «Perché Gesù parlava in parabole», sta infatti
una questione attualissima e gravissima: quella del
«linguaggio religioso», del come parlare adeguatamente
di Dio oggi.""Da un lato, dunque, le parabole sono un
vero insegnamento; esse parlano di Dio, della sua
opera...; dall'altro, le parabole sono un atto di
cortesia, di rispetto della libertà degli uomini, di
condiscendenza, quasi di tenerezza."
"Il terreno più adatto per giungere a qualche risposta
non è lo studio scientifico, ma il sapere della fede.
Esso suscita in noi quell'abbandono fiducioso e quel
senso del limite che ci fanno stare a nostro agio anche
di fronte alle oscurità"
"Il dato più schiacciante in questo senso è il
presentarsi del Risorto ad una donna come prima ed
assoluta testimone. È una donna che evangelizza gli
evangelizzatori. La Chiesa in questo senso ha ancora
molto da scoprire"
"i discorsi che si fanno a partire dal Natale sanno
spesso di buonismo e di speranza a buon mercato. Essi
sono un segno di poca lealtà con se stessi e con gli
altri. Infatti diciamo delle cose che non sono vere e a
cui nessuno crede" "Per vivere bene il Natale e
ricavarne quel conforto che è giusto attendersi da
questa festa, è necessario sforzarsi di capire ciò che
viene detto nei Vangeli...."
"Da oggi è in libreria "Ricerca e carità", un dialogo
tra il cardinale Carlo Maria Martini e Giulio Giorello,
un confronto su scienza e solidarietà, ed. San Raffaele,
curato da Damiano Modena. Anticipiamo due estratti
tratti dai capitoli "La città dell'uomo" e "Intelligenza
e amore"."
"La domanda «tu quis es?» coinvolge tutta la persona ed
è una domanda primaria: conoscersi e conoscere significa
lasciarsi attraversare e insieme condurre dall'altro."
"...la possibilità che interpretazioni letterali della
Scrittura possano condurre a impedire una più critica
lettura storica e, di fatto, rifiutare alcuni progressi
scientifici." "I timori emersi nel Concilio Vaticano II,
riguardanti il possibile rifiuto del metodo
storico-critico, sono ormai superati. Sappiamo che
esistono diversi metodi per fare l'esegesi della
Scrittura, ma non potrà essere trascurato il metodo
storico-critico. Oggi lo si riconosce, pur sapendo che
esso ha dei limiti ma è necessario"
Esce martedì da Mondadori il nuovo volume
dell'arcivescovo emerito di Milano. Anticipiamo i testi
introduttivi ai capitoli Il cardinale Martini riflette
sulle tappe della vita: un percorso oltre i dati
biografic
"Occorre l'occhio della fede per leggere negli eventi
miei e intorno a me questa presenza dello Spirito Santo
che costruisce il mondo nuovo, la Gerusalemme celeste,
che non è una città nel cielo separata da qui, ma una
città che viene dal cielo, cioè dalla forza di Dio e
trasforma tutti i rapporti di questa terra."
"I sostenitori di un'interpretazione rigida, che
guardano con sospetto ad ogni novità, non tengono ben
presente che vi possono essere novità nella Chiesa. Essa
è un organismo vivente, che nasce piccolo ma nel tempo
si sviluppa come un corpo umano che cresce così da
apparire come qualcosa di nuovo."
"Ogni civiltà attraversa dei tempi oscuri, in cui pare
che trionfino solo i malvagi, gli sfruttatori. Ma questo
non è un motivo per dire che non esistono più profeti o
testimoni. L'importante è cercarli con pazienza perché
un profeta è sempre imprevedibile e non si trova nella
melassa del sentire comune."
"Il rifiuto di Dio qui presentato appare più il frutto
di una inclinazione affettiva che non del ragionamento.
Si sceglie in base alle proprie opinioni più che a
partire dalle prove della inesistenza di Dio. Sono
comprensibili e condivisibili molti pensieri
dell'autore."
La "fiducia nella vita è talmente importante da essere
il primo gradino per una fede religiosa autentica"
"«Chi come me non crede nell'oltremondo, tantomeno crede
nella Resurrezione di Gesù e nella nostra»... «Lo
Spirito risorge in tutti noi. Risorge ogni giorno,
risorge quando preghiamo, quando ci comunichiamo
mangiando il pane e bevendo il vino del Signore, quando
risorgono in noi la carità e la speranza del futuro,
quello terreno e quello extraterreno»... «Alla
Resurrezione non credo, ma credo nel Golgota»... «il
Golgota rappresenta il peccato del mondo... quello è il
solo, vero peccato: la sopraffazione, l'umiliazione, il
disconoscimento del proprio simile tanto più se è debole
se è povero se è escluso. E se è un giusto. Uno che non
farebbe mai cose che umiliano la dignità della persona.
Il Golgota dovrebbe essere l'inizio di un percorso
penitenziale che dura tutta la vita»"
"In ogni modo è da salutare con favore il fatto che la
società esiga che venga fatta piena luce su questi fatti
delittuosi e che le vittime abbiano il coraggio di
denunciare tali crimini secondo verità."
Traduzione dell'articolo apparso sul sito del quotidiano
austriaco "Die Presse".
"Sono piuttosto contento che i media ci siano, siano
molto ampliati: io stesso ne faccio uso molto
volentieri, quindi mi muove di più la fiducia che i
media creino ponti tra la gente. Poi si possono anche
usare male, però lo scopo di comunicare è molto bello."
Un libro del cardinal Martini che spiega la bibbia ai
più piccoli. “ La libertà è il dono più grande che ogni
uomo riceve, ma diventa presto anche il frutto della sua
più grande conquista; infatti, si perde facilmente con
l’età, perché crescendo ci si rende schiavi di mille
cose” “Paolo scrive e dimostra a tutti che la libertà è
avere un cuore senza rabbia, senza odio, capace di
perdonare e lasciarsi perdonare.”
"La realtà degli angeli è anzitutto una realtà di fede e
il motivo ultimo della loro esistenza è, come per noi
uomini, la bontà di Dio che vuole comunicarsi a esseri
capaci di dialogare con lui" (ndr.: non tutti e non solo
nell'ambito della Riforma la pensano così. Ad esempio,
uno dei maggiori biblisti italiani come Giuseppe
Barbaglio, scriveva che "sembra di poter sostenere, con
cognizione di causa, che quanto la Bibbia afferma degli
angeli e del diavolo ha valore funzionale, puramente
funzionale. Intendo dire che non appartiene al messaggio
vitale che si vuole comunicare, ma costituisce un modo
simbolico, immaginario, culturalmente datato, proprio di
ristretti circoli, di esprimere articoli fondamentali di
fede." Si veda il testo presente in questa rassegna:http://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/Stampa200905/090517barbaglio.pdf)
"Noi dobbiamo stare molto attenti a tutto ciò che viola
il principio dell'eguaglianza, cioè della pari dignità
tra tutti gli uomini. La pari dignità viene
continuamente violata in tutto il mondo. Questi sono i
giorni della memoria, si ricorda il massacro degli
ebrei, degli zingari, dei diversi, nei campi di
sterminio. La bestialità toccò allora il culmine. Ma
l'eguaglianza continua ad esser violata in dosi
massicce. Può accadere che la Chiesa non denunci con
forza sufficiente" " La libertà è un dono inestimabile,
il Cristianesimo non rinuncerà mai a quel principio. San
Paolo nelle sue lettere alle comunità cristiane lo disse
e lo ripeté continuamente: il Cristianesimo è stato
costruito sul principio della libertà ed è quello uno
dei due fondamenti della nostra religione: amore e
libertà"
"Quelli che vengono in Chiesa (anche se sono una
minoranza) lo fanno con molta più convinzione e scelta
di quanto non venisse nel passato, quando il rispetto
per la tradizione e la paura di essere diversi potevano
favorire l'ipocrisia e una conformità puramente
esteriore"
-
Donne diacono di
Carlo Maria Martini in Corriere della Sera del
31 gennaio 2010
"Personalmente ho sempre auspicato che si aprano vie
concrete per ristabilire il diaconato femminile"
"I presbiteri sono al servizio del sacerdozio di tutti i
fedeli e non viceversa. Ciò posto è evidente dal Nuovo
Testamento che il celibato per il Regno di Dio è un
grande valore evangelico e non è necessariamente legato
al presbiterato" "Nell'agire della Chiesa latina non v'è
discriminazione, perché tutti i cristiani sono uguali e
hanno gli stessi diritti, ma non esiste per nessuno il
diritto a essere ordinato prete." (ndr.: è vero che il
diritto non esiste per nessuno, ma la vocazione al
presbiterato potrebbe essere per tutti)
"Personalmente ritengo che la cosa più importante è
avere il Crocifisso nel cuore."
" sono dell'avviso che la storia ci mostri come la
Chiesa nel suo insieme non sia mai stata così fiorente
come essa è ora" " la Chiesa non va vista solo nel suo
aspetto istituzionale, identificandola per giunta con la
gerarchia, cioè con i preti, i vescovi e il Papa" " la
configurazione (dell'aspetto istituzionale) però è
primigenia solo in pochi punti. Per il resto è
sottoposta alla legge dell'adattamento e del cambio, con
risultati più o meno felici", e poi la prospettiva non
deve limitarsi all'occidente.
"Il Natale ci riporta a questa fiducia in ciò che è
nuovo, in ciò che viene ora nel mondo. Facciamo sì che
questa fiducia sia condivisa da molti. " " L'avvenire è
sempre stato di minoranze forti, non di masse passive
attratte solo dal gusto di ciò che piace. Questi giovani
vanno aiutati, sostenuti, incoraggiati. Con loro si può
guardare avanti, ma a condizione che si lasci loro il
giusto spazio, sia di azione che di parola, e che siano
riconosciuti come veri protagonisti del nostro vivere
sociale"
"il cristiano sperimenta la condizione di trovarsi quasi
ai margini della città, nell'atteggiamento vigilante
della sentinella: per un verso, egli si occupa della
città e se ne prende cura; per l'altro verso, confessa
di attendere una redenzione dall'alto, confidando in un
messaggio che soltanto dal di fuori può raggiungere la
storia degli uomini"
Oggi sul "Corriere" la pagina dedicata alle domande
rivolte al cardinal Martini e alle sue risposte.
Rportiamo quella riguardante la crisi vocazionale
Ecco il messaggio che il cardinale Carlo Maria Martini
invierà domani al convegno dei Medici Cattolici di
Milano su «La dignità umana nel nascere e nel morire». "
Per orientarsi in tutta questa problematica complessa è
molto utile, accanto al semplice concetto di vita
fisica, anche quello della dignità della vita."
"Mi pare che si possa parlare in due modi della
preghiera dell'anziano. Si può considerare l'anziano
nella sua crescente debolezza e fragilità, secondo la
descrizione metaforica (ed elegante) del Qohèlet... Ma
la preghiera dell'anziano potrebbe anche essere
considerata la preghiera di qualcuno che ha raggiunto
una certa sintesi interiore tra messaggio cristiano e
vita, tra fede e quotidianità... Mi pare che possano
emergere tre aspetti: un'insistenza sulla preghiera di
ringraziamento; uno sguardo di carattere sintetico sulla
propria vita ed esperienza; infine una forma di
preghiera più contemplativa e affettiva, una prevalenza
della preghiera vocale sulla preghiera mentale."
Il cardinal Martini risponde oggi sul Corriere a domande
relative all'Islam e alla presenza di extracomunitari
nel nostro paese.
Sarà in libreria oggi «Le Ali della Libertà. L'uomo in
ricerca e la scelta della fede» di Carlo Maria Martini
"l'ordine è quello che aiuta ad avere momenti di
ripresa. Nell'ordine io ci metto una cosa molto
importante che ho sempre praticato come vescovo. Una
mezza giornata libera alla settimana, uscendo dalla
parrocchia, dal luogo del nostro impegno, in cerca della
solitudine e della preghiera. Respirare, dare un calcio
a tutte le occupazioni quotidiane. Io andavo nei
sentieri di montagna, da solo, camminando; là si respira
molto e si torna con qualche idea più chiara. Una
stradina di montagna. Dio ci avvolge e sgrana con noi un
lento rosario. Il Padre nostro al fondo della decina è
come un bivacco. Una sosta per ristorarsi e riprendere
fiato, prima di ricominciare a salire."
"Non esistono domande sciocche, se derivano da un vero
desiderio di sapere e non solo da una volontà di
riaffermare ciò che si pensa"
"Emerge così chiaramente che quell'espressione «nelle
tue mani» non si riferisce soltanto ad altri, ma tocca
anche in prima persona ciascuno di noi, che sente di
essere «nelle proprie mani». Così vengono a collegarsi i
due elementi, cioè la forza della medicina e il
sapiente e prudente giudizio della persona."
"Una società è tale in quanto ha dei valori in comune;
quanto più essi sono numerosi e profondi, tanto è più
coesa, è più forte la società. Perciò la menzogna
diviene particolarmente distruttiva quando a causa di
essa si diffondono la sfiducia e la paura di essere
ingannati a proposito di tali valori."
"L'Africa in questo momento ha grande bisogno di aiuto
disinteressato" "Un mondo che proceda in unità e
corresponsabilità è un mondo che può preparare ai futuri
cittadini un modo di vivere più conforme alla dignità
umana, con tutte le conseguenze che seguono da tale
situazione."
Le risposte del cardinal Martini aprono a nuovi
interrogativi e invitano alla fiducia. "Un grave errore
sarebbe certamente quello di cercare risposte solo
razionali a un fenomeno che razionale non è, oppure
trascurare il Maestro interiore." " non è tanto
«trovando le ragioni» della propria malattia, ma
cercando di «farsene una ragione», traendone l'impulso
ad aiutare anche altri, che si può superare
l'inevitabile depressione che accompagna ogni coscienza
di malattia un po' grave"
"Forse occorre penetrare nel significato profondo della
menzogna, come peccato originario, vero cancro delle
comunità e della società. Ne facciamo esperienza anche
in questi giorni." "Noi non possiamo oggi sapere bene
quale fu questo aiuto, ma esso rimase nella memoria del
popolo come quello di un «inizio» straordinario della
sua liberazione. Ancora oggi nella festa di Pasqua esso
viene cantato da tutti i membri della famiglia riuniti a
mensa nel ricordo di questi fatti."
"Non sono molti, mi pare, coloro che con sant'Agostino
nel suo "De Magistro", sono convinti che non si dà vera
risposta se essa non nasce dal di dentro delle persone,
se non emerge dalla propria mente e dal proprio cuore."
"problemi in ordine di importanza: «Anzitutto
l´atteggiamento della Chiesa verso i divorziati, poi la
nomina o l´elezione dei Vescovi, il celibato dei preti,
il ruolo del laicato cattolico, i rapporti tra la
gerarchia ecclesiastica e la politica....»
"ci sono moltissime persone nella Chiesa che soffrono
perché si sentono emarginate e che bisognerebbe pensare
anche a loro. E mi riferisco, in particolare, ai
divorziati risposati." " credo che il celibato sia un
grande valore, che rimarrà sempre nella Chiesa: è un
grande segno evangelico. Non per questo è necessario
imporlo a tutti"
"Questo viaggio del Papa è insieme un viaggio spirituale
e un viaggio di buona volontà."
"Chi guarda al mondo di oggi con gli occhi della fede,
ne riconosce tutte le brutture e le distorsioni, ma
vede anche lo Spirito operante per salvare questo
mondo." " La fede nella risurrezione, non è fuga dal
mondo, al contrario, ci fa amare il tempo presente e la
terra, è capacità di vivere la fedeltà alla terra e al
tempo presente nella fedeltà al cielo e al mondo che
deve venire"
I credi diffusi sul pianeta sono diversi, ma laricerca
di una verità trascendente li accomuna. E ci rivela la
nostra condizione umana. "la pace deriva direttamente da
ogni vera religiosità. Le religioni possono fare molto
per la pace e per questo debbono conoscersi, aiutarsi,
fermentarsi a vicenda per scoprire sempre meglio il
grande mistero che è nascosto nel cuore dell'uomo da
Colui che lo ha fatto a sua immagine" (ndr.: c'è anche
chi sa cogliere e sviluppare le prospettive più belle e
buone del Vaticano II)
Non è facile stabilire né quando finisca né quando
cominci esattamente una vita umana, "soprattutto quando
un essere possa essere chiamato «persona» o «individuo»
e sia soggetto di diritti e di doveri. Rimane però vero
che ogni traccia di vita umana, sia nello stadio
incipiente come nello stadio finale, meriti rispetto,
attenzione, riverenza." Le leggi e i principi astratti
"non riescono a cogliere la complessità degli elementi
etici, valoriali e affettivi che entrano in ogni singolo
caso particolare, ognuno in qualche modo diverso da ogni
altro. Mi pare che solo chi è di fatto giuridicamente,
emotivamente e affettivamente coinvolto in tali
situazioni possa cogliere qualcosa di tale complessità."
"Negli ultimi decenni la Chiesa Cattolica, (...), è
intervenuta in molti modi per la difesa di ogni essere
umano, per proclamare la «indisponibilità» di ciascuno
di essi dall'inizio alla fine dell'esistenza fisica.
(...) Ma l'argomento rimane complesso ed esistono pur
sempre delle «zone grigie» in cui si discute con
argomenti pro e contro." Nel Nuovo Testamento "La vita
fisica è substrato e premessa di quella «vera vita» che
è l'amicizia con Dio". E' molto importante difendere il
valore della vita fisica "Sarebbe errato, però, e ci
porterebbe fuori strada, il trarre tutte le conclusioni
solo da questo «valore assoluto» della vita fisica.
Perché esso in tanto sta in quanto è derivato da un
valore molto più grande e veramente intangibile, che
tocca il mistero stesso di Dio."
Anticipiamo un brano delle riflessioni di Carlo Maria
Martini che escono in libreria il 28 ottobre.
"La generazione più giovane verrebbe meno al suo dovere
se con la sua spigliatezza e con il suo idealismo
indomito non sfidasse e criticasse i governanti, i
responsabili e gli insegnanti. In tal modo fa progredire
noi e soprattutto la Chiesa."
"Il confronto con la morte che sta davanti a ogni uomo è
onesto, sincero e perfino drammatico nel Pensiero alla
morte di Paolo VI. Non si tratta di un monologo
soggettivo. Esso è scritto in dialogo costante con Dio.
In tale dialogo Paolo VI rivela tanti angoli riposti
della sua anima ... il suo immenso amore per la vita, la
sua gratitudine, il suo desiderio di conoscere sempre di
più questo mondo." Una riflessione che assume anche un
carattere di vissuto personale, sul limitare della vita,
il dolore del passaggio per la porta stretta finale,
l'incontro con Dio.
Non c'è mai stato nella storia della Chiesa un periodo
così straordinario per il cristianesimo, sia per la
diffusione che per il numero e qualità dei teologi (da
Congar a Barth ai teologi della liberazione). "A volte
sembra possibile immaginare che non tutti stiamo vivendo
nello stesso periodo storico. Alcuni è come se stessero
ancora vivendo nel tempo del Concilio di Trento,...
altri ancora sono decisamente proiettati nel terzo
millennio. La mentalità postmoderna (opposizione alla
razionalità, la bellezza come preferibile alla verità,
rifiuto del senso del peccato, rifiuto di qualsiasi cosa
che sa di centralismo o di volontà di dirigere le cose
dall'alto. Bisogna tener conto di questa mentalità.
"Forse questa situazione è migliore di quella che
esisteva prima. Perché il cristianesimo ha la
possibilità di mostrare meglio il suo carattere di
sfida, di oggettività, di realismo, di esercizio della
vera libertà, di religione legata alla vita del corpo e
non solo della mente. In un mondo come quello in cui
viviamo oggi, il mistero di un Dio non disponibile e
sempre sorprendente acquista maggiore bellezza; la fede
compresa come un rischio diventa più attraente." (ndr.:
anche in questo intervento emerge il modo diverso di
leggere la realtà e la cultura contemporanea rispetto
all'attuale pontefice. Mentre Ratzinger sottolinea
soprattutto gli aspetti negativi e in particolare il
relativismo, Martini - più in sintonia col Vaticano II -
coglie soprattutto le positività e le opportunità)
Nel nuovo libro, parafrasando Madre Teresa, Martini dice
che «non puoi rendere cattolico Dio». Lui è sempre più
grande di ogni nostra categoria. E un'altra
raccomandazione riguarda il rapporto con le fedi e le
culture diverse dalla nostra: «Non avere paura
dell'estraneo».
"Il coraggio e le forze non sono più molto grandi" Sulla
tendenza a prendere le distanze dal Concilio, sulle
donne nella chiesa, sulle moschee e sul velo: da un
dialogo con il cardinale milanese Carlo Maria Martini.
"Per quanto riguarda la guida della Chiesa, chiedo di
avere pazienza. Scoprirà sempre più le capacità delle
donne. Bisogna considerare il fatto che le diverse
Chiese hanno su questo argomento tempi e velocità
differenti. La nostra Chiesa è un po' timorosa."
"Dentro la città, a fianco degli uomini. Può essere
sintetizzato così l'atteggiamento che il cardinale Carlo
Maria Martini ha tenuto nei confronti del terrorismo,
nei lunghi anni del suo magistero episcopale a Milano e,
più di recente, nel suo soggiorno di studio e di
preghiera a Gerusalemme. Terrorismi diversi, quello dei
brigatisti italiani e quello degli estremisti islamici,
indagati però con lo stesso sguardo lucido e sapiente.
Una vicenda che il cardinal Martini accetta di
ripercorrere,"
"Vedrei dei concili che prendessero uno o due temi...
come la parola di dio ... e la famiglia". "lo Spirito mi
ha condotto giorno dopo giorno e mi riserva sempre
sorprese, che riguardano anche il futuro. Non bisogna
mai adagiarsi sul presente!" "Certamente è positivo che
si parli di religione, però bisogna che questo interesse
sia portato da una vera fede, da un vero amore al
vangelo e non soltanto dal desiderio di contarsi e di
contare."
"Mi sono reso conto ben presto che parlare di Dio voleva
dire affrontare una duplicità, come una contraddizione
quasi insuperabile. Quella cioè di pensare a una Realtà
sacra inaccessibile, a un Essere profondamente distante,
di cui non si può dire il nome, di cui non si sa quasi
nulla: e tutto ciò nella certezza che questo Essere è
vicino a noi, ci ama, ci cerca, ci vuole, si rivolge a
noi con amore compassionevole e perdonante" "Dio è Colui
che ci cerca e insieme Colui che si fa cercare. È colui
che si rivela e insieme colui che si nasconde" "c'è in
noi un ateo potenziale che grida e sussurra ogni giorno
le sue difficoltà a credere" "Gesù sulla croce ci rivela
in maniera decisiva l'essere di Dio come essere per
altri: è l'essere di Colui che si dona e perdona."
"sono convinto che non solo è possibile e doveroso fare
di tutto per evitare questo "scontro di civiltà" , ma
che occorre dimostrare che noi cresciamo e maturiamo
proprio nel "confronto col diverso". Ciò avviene quando
esso è visto non soltanto come accettazione necessaria
di un fatto inevitabile e neppure come semplice
tolleranza e rispetto per le abitudini altrui, purché
non siano offensive del bene comune, e neppure come
volontà di assimilazione o di conversione. C'è al di
sotto di tutto un dovere reciproco di vivificarci e
stimolarci a vicenda vivendo quegli atteggiamenti di
rispetto, di gratuità, di non preoccupazione del proprio
tornaconto o della propria fama, di accoglienza e
perdono, che caratterizzano ad esempio il discorso della
montagna di Gesù (Matteo capitoli 5-7) e che sono capiti
da tutti e utili a tutti"
"Gli dissi che se avessi dovuto scegliermi un padre
spirituale laico avrei senz'altro scelto lui, che mi
dava tanta fiducia e libertà di esprimermi."
"Molte volte ho insistito sulla necessità di giungere a
superare le tradizioni religiose quando non sono più
autentiche. Solo la parola di Dio, rappresentata qui da
Gesù, è normativa e capace di dare chiarezza....E ho
pure affermato, a proposito della necessità di imparare
a convivere tra diversi - la sfida più urgente della
nostra civiltà - , che non dobbiamo tanto insistere
sulla ortodossia religiosa delle singole parti...
Personalmente non sono favorevole al dialogo religioso
quando considera le religioni come monoliti, realtà che
devono dialogare restando immutabili. ... Occorre...
lasciarci fermentare a vicenda da parole vere e
autentiche...., non collegate a una tradizione religiosa
precisa, (come quelle che) troviamo soprattutto nel
Discorso della montagna. Parole che toccano ciò che di
più sensibile c´è nell´esistenza umana: la fedeltà, la
lealtà, l´umiltà - non sappia la destra ciò che fa la
sinistra -, il perdono, il non preoccuparsi delle cose
di questo mondo, non accumulare tesori, non giudicare
per non essere giudicati, fare agli altri ciò che
vorremmo fosse fatto a noi.
Questo è un insegnamento sicuro per tutti, che tocca
nell´intimo il nostro cuore e ha la forza di rinnovare
un ebreo, un cristiano, un musulmano, un indù, un
buddhista, proprio in quanto attinge le profondità dello
spirito."
Il cardinal Martini non tornerà ad utilizzare il vecchio
rito per tre motivi: anzitutto perché la riforma
conciliare ha permesso una comprensione più ampia della
liturgia e più ampio ricordso alle Scritture, poi per il
senso di chiuso che emanava dal vecchio rito mentre la
nuova liturgia apre porte e finestre ad una vita
cristiana più lieta e più umanamente vivibile, infine
per l'importanza della comunione anche nella liturgia.
"Questa opera è quindi una grande e ardente
testimonianza su Gesù di Nazareth e sul suo significato
per la storia dell'umanità e per la percezione della
vera figura di Dio." (ndr.: insieme all'ammirazione ci
sono allusioni critiche nell'affermare che Ratzinger non
è un esegeta ma un teologo che non ha fatto studi di
prima mano sui testi neotestamentari, o che molti non
concorderanno con la sua affermazione circa l'autore del
vangelo di Giovanni... Sarebbe stato interessante
sentire i giudizi di esegeti non di corte come
Barbaglio)
"Credo che la chiesa italiana debba dire cose che la
gente capisce, non tanto come un comando ricevuto
dall'alto, al quale bisogna obbedire perché si è
comandati. Ma cose che si capiscono perché hanno una
ragione, un senso. Prego molto per questo". "La famiglia
ha una sua forza intrinseca e bisogna che questa forza
sia messa in rilievo, che quindi appaia la bellezza, la
nobiltà, l'utilità, la ricchezza, la pienezza di
soddisfazioni di una vera vita di famiglia. Bisognerà
che la gente la desideri, la gusti, la ami e faccia
sacrifici per essa".
il cardinale Martini già nell'anno 2000 affrontava la
sfida dei modelli di convivenza che, diceva,
«interpellano il legislatore diviso tra l'esigenza di
fare i conti con l'evoluzione e la diffusione di nuovi
costumi familiari e l'esigenza di un ancoraggio etico
«sociale».
postato martedi 03\09\2012
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