Sito di
Luciano Meddi, presbitero
nella diocesi di Roma, docente ordinario 
di catechetica missionaria
nella Università Urbaniana
 

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Lista di articoli recenti di C.M. Martini reperibili sul web
 

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Tre strumenti contro la stanchezza della Chiesa: conversione (riconoscere i propri errori a partire da papa e vescovi), Parola di Dio (che è semplice e cerca come compagno un cuore che ascolti) e i sacramenti (non strumenti di disciplina, ma aiuto per chi è in difficoltà). "La domanda se i divorziati possano fare la Comunione dovrebbe essere capovolta. Come può la Chiesa arrivare in aiuto con la forza dei sacramenti a chi ha situazioni familiari complesse?» «La Chiesa è rimasta indietro di 200 anni. Come mai non si scuote? Abbiamo paura?"

"viene il tempo in cui l'età e la malattia mi danno un chiaro segnale che è il momento di ritirarsi maggiormente dalle cose della terra per prepararsi al prossimo avvento del Regno." (ndr.: grazie per aver tenuto costantemente socchiusa la finestra di una chiesa in cui spesso manca il respiro)

"La Chiesa perda i denari, ma non perda se stessa."

Dopo gli stralci apparsi sul "Corriere della Sera" anche il settimanale l'Espresso pubblica alcune pagine di "Credere e conoscere", dialogo tra Ignazio Marino e Carlo Maria Martini in uscita presso l'editore Einaudi (pp. 84, 10 euro). Riproduciamo la parte riguardante la sessualità, sul suo significato riproduttivo e comunionale, sul preservativo come mezzo per prevenire la diffusione dell'Aids ecc.

"Intendo qui solo evidenziare il problema attraverso la pubblicazione di queste lettere, ognuna delle quali pone temi importanti e in qualche modo è una risposta alle altre su un tema che produce sofferenze e lacerazioni. Rimando per una conoscenza approfondita del mio pensiero su tali tematiche, difficili da trattare in poche righe, al dialogo con il senatore Ignazio Marino Credere e conoscere"

"ritengo che la famiglia vada difesa perché è veramente quella che sostiene la società in maniera stabile e permanente e per il ruolo fondamentale che esercita nell'educazione dei figli. Però non è male, in luogo di rapporti omosessuali occasionali, che due persone abbiano una certa stabilità e quindi in questo senso lo Stato potrebbe anche favorirli. Non condivido le posizioni di chi, nella Chiesa, se la prende con le unioni civili."

"Sia l'attivismo frenetico sia certe maniere di intendere la contemplazione possono rappresentare una «fuga» dal reale. Per far evolvere questa situazione non basterà risvegliare una ricerca di preghiera, occorrerà anche purificare, orientare certe forme scorrette o insufficienti di ricerca"

"Ho sempre pensato che parlare con i giovani è più fruttuoso che parlare dei giovani." Le difficoltà del venir meno della comunicazione verbale: lotta e accettazione. La cattedra dei non credenti e il cammino verso una maggiore autenticità

risposta agli interrogativi sulle condizioni di vita nei manicomi criminali: "l'uomo è più grande del suo peccato, l'uomo è più dei suoi errori, l'uomo per quanto colpevole rimane uomo."

"Il vescovo dovrà ricordarsi di essere mandato a una Chiesa locale, cioè una Chiesa esistente in un luogo, nel quale oggi non tutti si possono considerare cristiani autentici. Questo determinerà anzitutto il suo linguaggio, perché esso dovrà essere capito il più possibile anche da coloro che non credono o non praticano... Personalmente a Milano avevo istituito la Cattedra dei non credenti... mettere in cattedra anche i non credenti e imparare ad ascoltarli, sia pure con un ascolto critico"

«Abbiate a cuore la sorte di poveri, considerateli come vostri amici, anzi come vostri padroni. Allora le vostre piaghe guariranno presto, sentirete la gioia promessa ad ogni cristiano, vivrete nell'attesa del ritorno di Gesù, così come oggi esultate per il suo Natale».

"Lei cerca il senso della vita. Lo cerco anch´io. La fede mi dà questo senso, ma non elimina il dubbio. Il dubbio tormenta spesso la mia fede. È un dono, la fede, ma è anche una conquista che si può perdere ogni giorno e ogni giorno si può riconquistare. Il dubbio fa parte della nostra umana condizione, saremmo angeli e non uomini se avessimo fugato per sempre il dubbio. Quelli che non si cimentano con questo rovello hanno una fede poco intensa, la mettono spesso da parte e non ne vivono l´essenza."

Il cardinal Martini "ha accettato di dialogare con La Stampa sul senso del Natale in questo tempo di crisi, invitando ancora una volta ad avere speranza, perché «ci sono nel mondo tante forze buone che agiscono», lui che ha confessato «di aver sempre creduto più nella forza irradiante e contagiosa del bene che nella deplorazione del male»

"sento molto la fragilità di questa mia fede e il pericolo di perderla. Per questo, prego molto il Signore e gli affido la mia vita, la mia morte e tutti quelli che vanno alla morte con poca fiducia nella potenza di Dio"

"occorre anche domandarsi che cosa avviene nel cuore della gente quando si prepara a ricevere un nuovo Vescovo."

Lo scandalo della grave situazione carceraria, sempre denunciata ma mai affrontata: "è sempre preferibile che questo cammino avvenga fuori delle realtà del carcere, che è piuttosto incline a favorire la nuova delinquenza. Perciò il fatto che tale questione rimanga ancora aperta come una ferita dolorosa mi turba profondamente."

"la Chiesa non ha come suo primo dovere quello di sostenere il comportamento morale degli uomini. Essa deve soprattutto proclamare il Vangelo, che ci dice che Dio accoglie tutti gli uomini, nessuno escluso"

"C'è qualcuno che mi ama talmente da farmi sentire pieno di vita persino nella debolezza, che mi dice «io sono la vita, la vita per sempre». O almeno c'è qualcuno al quale posso dedicare i miei giorni, anche quando mi sembra che tutto sia perduto. È così che la risurrezione entra nell'esperienza quotidiana .... La vita nella Pasqua si mostra più forte della morte ed è così che tutti ci auguriamo di coglierla." Anche chi non ha fede può dar prova di capacità di ripresa e di un'energia che ha del miracoloso: come dopo lo tsunami.

"Ricordo con quale entusiasmo si seguivano le vicende conciliari. Si sentiva come la Chiesa avesse ritrovato un linguaggio semplice e convincente, che parlava al cuore dell'uomo contemporaneo... Storte furono alcune delle interpretazioni o applicazioni"

"Il cristiano ha la certezza che Dio gli verrà in soccorso. Anche i non cristiani possono avere questa certezza. Contempliamo in questi giorni l'immagine di uomini che si difendono da questa angoscia mortale impegnandosi totalmente al servizio di fratelli sventurati, con grande dignità e coraggio"

Il testo apparirà nel prossimo libro del cardinale "innamorarsi di Dio e della sua parola". ""Dietro la domanda: «Perché Gesù parlava in parabole», sta infatti una questione attualissima e gravissima: quella del «linguaggio religioso», del come parlare adeguatamente di Dio oggi.""Da un lato, dunque, le parabole sono un vero insegnamento; esse parlano di Dio, della sua opera...; dall'altro, le parabole sono un atto di cortesia, di rispetto della libertà degli uomini, di condiscendenza, quasi di tenerezza."

"Il terreno più adatto per giungere a qualche risposta non è lo studio scientifico, ma il sapere della fede. Esso suscita in noi quell'abbandono fiducioso e quel senso del limite che ci fanno stare a nostro agio anche di fronte alle oscurità"

"Il dato più schiacciante in questo senso è il presentarsi del Risorto ad una donna come prima ed assoluta testimone. È una donna che evangelizza gli evangelizzatori. La Chiesa in questo senso ha ancora molto da scoprire"

"i discorsi che si fanno a partire dal Natale sanno spesso di buonismo e di speranza a buon mercato. Essi sono un segno di poca lealtà con se stessi e con gli altri. Infatti diciamo delle cose che non sono vere e a cui nessuno crede" "Per vivere bene il Natale e ricavarne quel conforto che è giusto attendersi da questa festa, è necessario sforzarsi di capire ciò che viene detto nei Vangeli...."

"Da oggi è in libreria "Ricerca e carità", un dialogo tra il cardinale Carlo Maria Martini e Giulio Giorello, un confronto su scienza e solidarietà, ed. San Raffaele, curato da Damiano Modena. Anticipiamo due estratti tratti dai capitoli "La città dell'uomo" e "Intelligenza e amore"."

"La domanda «tu quis es?» coinvolge tutta la persona ed è una domanda primaria: conoscersi e conoscere significa lasciarsi attraversare e insieme condurre dall'altro."

"...la possibilità che interpretazioni letterali della Scrittura possano condurre a impedire una più critica lettura storica e, di fatto, rifiutare alcuni progressi scientifici." "I timori emersi nel Concilio Vaticano II, riguardanti il possibile rifiuto del metodo storico-critico, sono ormai superati. Sappiamo che esistono diversi metodi per fare l'esegesi della Scrittura, ma non potrà essere trascurato il metodo storico-critico. Oggi lo si riconosce, pur sapendo che esso ha dei limiti ma è necessario"

Esce martedì da Mondadori il nuovo volume dell'arcivescovo emerito di Milano. Anticipiamo i testi introduttivi ai capitoli Il cardinale Martini riflette sulle tappe della vita: un percorso oltre i dati biografic

"Occorre l'occhio della fede per leggere negli eventi miei e intorno a me questa presenza dello Spirito Santo che costruisce il mondo nuovo, la Gerusalemme celeste, che non è una città nel cielo separata da qui, ma una città che viene dal cielo, cioè dalla forza di Dio e trasforma tutti i rapporti di questa terra."

"I sostenitori di un'interpretazione rigida, che guardano con sospetto ad ogni novità, non tengono ben presente che vi possono essere novità nella Chiesa. Essa è un organismo vivente, che nasce piccolo ma nel tempo si sviluppa come un corpo umano che cresce così da apparire come qualcosa di nuovo."

"Ogni civiltà attraversa dei tempi oscuri, in cui pare che trionfino solo i malvagi, gli sfruttatori. Ma questo non è un motivo per dire che non esistono più profeti o testimoni. L'importante è cercarli con pazienza perché un profeta è sempre imprevedibile e non si trova nella melassa del sentire comune."

"Il rifiuto di Dio qui presentato appare più il frutto di una inclinazione affettiva che non del ragionamento. Si sceglie in base alle proprie opinioni più che a partire dalle prove della inesistenza di Dio. Sono comprensibili e condivisibili molti pensieri dell'autore."

La "fiducia nella vita è talmente importante da essere il primo gradino per una fede religiosa autentica"

"«Chi come me non crede nell'oltremondo, tantomeno crede nella Resurrezione di Gesù e nella nostra»... «Lo Spirito risorge in tutti noi. Risorge ogni giorno, risorge quando preghiamo, quando ci comunichiamo mangiando il pane e bevendo il vino del Signore, quando risorgono in noi la carità e la speranza del futuro, quello terreno e quello extraterreno»... «Alla Resurrezione non credo, ma credo nel Golgota»... «il Golgota rappresenta il peccato del mondo... quello è il solo, vero peccato: la sopraffazione, l'umiliazione, il disconoscimento del proprio simile tanto più se è debole se è povero se è escluso. E se è un giusto. Uno che non farebbe mai cose che umiliano la dignità della persona. Il Golgota dovrebbe essere l'inizio di un percorso penitenziale che dura tutta la vita»"

"In ogni modo è da salutare con favore il fatto che la società esiga che venga fatta piena luce su questi fatti delittuosi e che le vittime abbiano il coraggio di denunciare tali crimini secondo verità."

Traduzione dell'articolo apparso sul sito del quotidiano austriaco "Die Presse".

"Sono piuttosto contento che i media ci siano, siano molto ampliati: io stesso ne faccio uso molto volentieri, quindi mi muove di più la fiducia che i media creino ponti tra la gente. Poi si possono anche usare male, però lo scopo di comunicare è molto bello."

Un libro del cardinal Martini che spiega la bibbia ai più piccoli. “ La libertà è il dono più grande che ogni uomo riceve, ma diventa presto anche il frutto della sua più grande conquista; infatti, si perde facilmente con l’età, perché crescendo ci si rende schiavi di mille cose” “Paolo scrive e dimostra a tutti che la libertà è avere un cuore senza rabbia, senza odio, capace di perdonare e lasciarsi perdonare.”

"La realtà degli angeli è anzitutto una realtà di fede e il motivo ultimo della loro esistenza è, come per noi uomini, la bontà di Dio che vuole comunicarsi a esseri capaci di dialogare con lui" (ndr.: non tutti e non solo nell'ambito della Riforma la pensano così. Ad esempio, uno dei maggiori biblisti italiani come Giuseppe Barbaglio, scriveva che "sembra di poter sostenere, con cognizione di causa, che quanto la Bibbia afferma degli angeli e del diavolo ha valore funzionale, puramente funzionale. Intendo dire che non appartiene al messaggio vitale che si vuole comunicare, ma costituisce un modo simbolico, immaginario, culturalmente datato, proprio di ristretti circoli, di esprimere articoli fondamentali di fede." Si veda il testo presente in questa rassegna:http://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/Stampa200905/090517barbaglio.pdf)

"Noi dobbiamo stare molto attenti a tutto ciò che viola il principio dell'eguaglianza, cioè della pari dignità tra tutti gli uomini. La pari dignità viene continuamente violata in tutto il mondo. Questi sono i giorni della memoria, si ricorda il massacro degli ebrei, degli zingari, dei diversi, nei campi di sterminio. La bestialità toccò allora il culmine. Ma l'eguaglianza continua ad esser violata in dosi massicce. Può accadere che la Chiesa non denunci con forza sufficiente" " La libertà è un dono inestimabile, il Cristianesimo non rinuncerà mai a quel principio. San Paolo nelle sue lettere alle comunità cristiane lo disse e lo ripeté continuamente: il Cristianesimo è stato costruito sul principio della libertà ed è quello uno dei due fondamenti della nostra religione: amore e libertà"

"Quelli che vengono in Chiesa (anche se sono una minoranza) lo fanno con molta più convinzione e scelta di quanto non venisse nel passato, quando il rispetto per la tradizione e la paura di essere diversi potevano favorire l'ipocrisia e una conformità puramente esteriore"

  • Donne diacono di Carlo Maria Martini in Corriere della Sera del 31 gennaio 2010

"Personalmente ho sempre auspicato che si aprano vie concrete per ristabilire il diaconato femminile"

"I presbiteri sono al servizio del sacerdozio di tutti i fedeli e non viceversa. Ciò posto è evidente dal Nuovo Testamento che il celibato per il Regno di Dio è un grande valore evangelico e non è necessariamente legato al presbiterato" "Nell'agire della Chiesa latina non v'è discriminazione, perché tutti i cristiani sono uguali e hanno gli stessi diritti, ma non esiste per nessuno il diritto a essere ordinato prete." (ndr.: è vero che il diritto non esiste per nessuno, ma la vocazione al presbiterato potrebbe essere per tutti)

"Personalmente ritengo che la cosa più importante è avere il Crocifisso nel cuore."

" sono dell'avviso che la storia ci mostri come la Chiesa nel suo insieme non sia mai stata così fiorente come essa è ora" " la Chiesa non va vista solo nel suo aspetto istituzionale, identificandola per giunta con la gerarchia, cioè con i preti, i vescovi e il Papa" " la configurazione (dell'aspetto istituzionale) però è primigenia solo in pochi punti. Per il resto è sottoposta alla legge dell'adattamento e del cambio, con risultati più o meno felici", e poi la prospettiva non deve limitarsi all'occidente.

"Il Natale ci riporta a questa fiducia in ciò che è nuovo, in ciò che viene ora nel mondo. Facciamo sì che questa fiducia sia condivisa da molti. " " L'avvenire è sempre stato di minoranze forti, non di masse passive attratte solo dal gusto di ciò che piace. Questi giovani vanno aiutati, sostenuti, incoraggiati. Con loro si può guardare avanti, ma a condizione che si lasci loro il giusto spazio, sia di azione che di parola, e che siano riconosciuti come veri protagonisti del nostro vivere sociale"

"il cristiano sperimenta la condizione di trovarsi quasi ai margini della città, nell'atteggiamento vigilante della sentinella: per un verso, egli si occupa della città e se ne prende cura; per l'altro verso, confessa di attendere una redenzione dall'alto, confidando in un messaggio che soltanto dal di fuori può raggiungere la storia degli uomini"

Oggi sul "Corriere" la pagina dedicata alle domande rivolte al cardinal Martini e alle sue risposte. Rportiamo quella riguardante la crisi vocazionale

Ecco il messaggio che il cardinale Carlo Maria Martini invierà domani al convegno dei Medici Cattolici di Milano su «La dignità umana nel nascere e nel morire». " Per orientarsi in tutta questa problematica complessa è molto utile, accanto al semplice concetto di vita fisica, anche quello della dignità della vita."

"Mi pare che si possa parlare in due modi della preghiera dell'anziano. Si può considerare l'anziano nella sua crescente debolezza e fragilità, secondo la descrizione metaforica (ed elegante) del Qohèlet... Ma la preghiera dell'anziano potrebbe anche essere considerata la preghiera di qualcuno che ha raggiunto una certa sintesi interiore tra messaggio cristiano e vita, tra fede e quotidianità... Mi pare che possano emergere tre aspetti: un'insistenza sulla preghiera di ringraziamento; uno sguardo di carattere sintetico sulla propria vita ed esperienza; infine una forma di preghiera più contemplativa e affettiva, una prevalenza della preghiera vocale sulla preghiera mentale."

Il cardinal Martini risponde oggi sul Corriere a domande relative all'Islam e alla presenza di extracomunitari nel nostro paese.

Sarà in libreria oggi «Le Ali della Libertà. L'uomo in ricerca e la scelta della fede» di Carlo Maria Martini "l'ordine è quello che aiuta ad avere momenti di ripresa. Nell'ordine io ci metto una cosa molto importante che ho sempre praticato come vescovo. Una mezza giornata libera alla settimana, uscendo dalla parrocchia, dal luogo del nostro impegno, in cerca della solitudine e della preghiera. Respirare, dare un calcio a tutte le occupazioni quotidiane. Io andavo nei sentieri di montagna, da solo, camminando; là si respira molto e si torna con qualche idea più chiara. Una stradina di montagna. Dio ci avvolge e sgrana con noi un lento rosario. Il Padre nostro al fondo della decina è come un bivacco. Una sosta per ristorarsi e riprendere fiato, prima di ricominciare a salire."

"Non esistono domande sciocche, se derivano da un vero desiderio di sapere e non solo da una volontà di riaffermare ciò che si pensa"

"Emerge così chiaramente che quell'espressione «nelle tue ma­ni» non si riferisce soltanto ad al­tri, ma tocca anche in prima per­sona ciascuno di noi, che sente di essere «nelle proprie mani». Così vengono a collegarsi i due elementi, cioè la forza della me­dicina e il sapiente e prudente giudizio della persona."

"Una società è tale in quanto ha dei valori in comune; quanto più essi sono numerosi e profondi, tanto è più coesa, è più forte la società. Perciò la menzogna diviene particolarmente distruttiva quando a causa di essa si diffondono la sfiducia e la paura di essere ingannati a proposito di tali valori."

"L'Africa in questo momento ha grande bisogno di aiuto disinteressato" "Un mondo che proceda in unità e corresponsabilità è un mondo che può preparare ai futuri cittadini un modo di vivere più conforme alla dignità umana, con tutte le conseguenze che seguono da tale situazione."

Le risposte del cardinal Martini aprono a nuovi interrogativi e invitano alla fiducia. "Un grave errore sarebbe certamente quello di cercare risposte solo razionali a un fenomeno che razionale non è, oppure trascurare il Maestro interiore." " non è tanto «trovando le ragioni» della propria malattia, ma cercando di «farsene una ragione», traendone l'impulso ad aiutare anche altri, che si può superare l'inevitabile depressione che accompagna ogni coscienza di malattia un po' grave"

"Forse occorre penetrare nel significato profondo della menzogna, come peccato originario, vero cancro delle comunità e della società. Ne facciamo esperienza anche in questi giorni." "Noi non possiamo oggi sapere bene quale fu questo aiuto, ma esso rimase nella memoria del popolo come quello di un «inizio» straordinario della sua liberazione. Ancora oggi nella festa di Pasqua esso viene cantato da tutti i membri della famiglia riuniti a mensa nel ricordo di questi fatti."

"Non sono molti, mi pare, coloro che con sant'Agostino nel suo "De Magistro", sono convinti che non si dà vera risposta se essa non nasce dal di dentro delle persone, se non emerge dalla propria mente e dal proprio cuore."

"problemi in ordine di importanza: «Anzitutto l´atteggiamento della Chiesa verso i divorziati, poi la nomina o l´elezione dei Vescovi, il celibato dei preti, il ruolo del laicato cattolico, i rapporti tra la gerarchia ecclesiastica e la politica....»

"ci sono moltis­sime persone nella Chiesa che soffrono perché si sentono emarginate e che bisognerebbe pensare anche a loro. E mi riferisco, in particolare, ai divorziati risposati." " credo che il celibato sia un grande valore, che rimarrà sempre nella Chiesa: è un grande segno evangelico. Non per questo è ne­cessario imporlo a tutti"

"Questo viaggio del Papa è insieme un viaggio spirituale e un viaggio di buona volontà."

"Chi guarda al mondo di oggi con gli occhi della fede, ne riconosce tutte le brutture e le di­storsioni, ma vede anche lo Spirito operan­te per salvare questo mondo." " La fede nella risurrezione, non è fuga dal mondo, al con­trario, ci fa amare il tempo presente e la terra, è capacità di vivere la fedeltà alla terra e al tempo presente nella fedeltà al cielo e al mondo che deve venire"

I credi diffusi sul pianeta sono diversi, ma laricerca di una verità trascendente li accomuna. E ci rivela la nostra condizione umana. "la pace deriva direttamente da ogni vera religiosità. Le religioni possono fare molto per la pace e per questo debbono conoscersi, aiutarsi, fermentarsi a vicenda per scoprire sempre meglio il grande mistero che è nascosto nel cuore dell'uomo da Colui che lo ha fatto a sua immagine" (ndr.: c'è anche chi sa cogliere e sviluppare le prospettive più belle e buone del Vaticano II)

Non è facile stabilire né quando finisca né quando cominci esattamente una vita umana, "soprattutto quando un essere possa essere chiamato «persona» o «individuo» e sia soggetto di diritti e di doveri. Rimane però vero che ogni traccia di vita umana, sia nello stadio incipiente come nello stadio finale, meriti rispetto, attenzione, riverenza." Le leggi e i principi astratti "non riescono a cogliere la complessità degli elementi etici, valoriali e affettivi che entrano in ogni singolo caso particolare, ognuno in qualche modo diverso da ogni altro. Mi pare che solo chi è di fatto giuridicamente, emotivamente e affettivamente coinvolto in tali situazioni possa cogliere qualcosa di tale complessità." "Negli ultimi decenni la Chiesa Cattolica, (...), è intervenuta in molti modi per la difesa di ogni essere umano, per proclamare la «indisponibilità» di ciascuno di essi dall'inizio alla fine dell'esistenza fisica. (...) Ma l'argomento rimane complesso ed esistono pur sempre delle «zone grigie» in cui si discute con argomenti pro e contro." Nel Nuovo Testamento "La vita fisica è substrato e premessa di quella «vera vita» che è l'amicizia con Dio". E' molto importante difendere il valore della vita fisica "Sarebbe errato, però, e ci porterebbe fuori strada, il trarre tutte le conclusioni solo da questo «valore assoluto» della vita fisica. Perché esso in tanto sta in quanto è derivato da un valore molto più grande e veramente intangibile, che tocca il mistero stesso di Dio."

Anticipiamo un brano delle riflessioni di Carlo Maria Martini che escono in libreria il 28 ottobre.

"La generazione più giovane verrebbe meno al suo dovere se con la sua spigliatezza e con il suo idealismo indomito non sfidasse e criticasse i governanti, i responsabili e gli insegnanti. In tal modo fa progredire noi e soprattutto la Chiesa."

"Il confronto con la morte che sta davanti a ogni uomo è onesto, sincero e perfino drammatico nel Pensiero alla morte di Paolo VI. Non si tratta di un monologo soggettivo. Esso è scritto in dialogo costante con Dio. In tale dialogo Paolo VI rivela tanti angoli riposti della sua anima ... il suo immenso amore per la vita, la sua gratitudine, il suo desiderio di conoscere sempre di più questo mondo." Una riflessione che assume anche un carattere di vissuto personale, sul limitare della vita, il dolore del passaggio per la porta stretta finale, l'incontro con Dio.

Non c'è mai stato nella storia della Chiesa un periodo così straordinario per il cristianesimo, sia per la diffusione che per il numero e qualità dei teologi (da Congar a Barth ai teologi della liberazione). "A volte sembra possibile immaginare che non tutti stiamo vivendo nello stesso periodo storico. Alcuni è come se stessero ancora vivendo nel tempo del Concilio di Trento,... altri ancora sono decisamente proiettati nel terzo millennio. La mentalità postmoderna (opposizione alla razionalità, la bellezza come preferibile alla verità, rifiuto del senso del peccato, rifiuto di qualsiasi cosa che sa di centralismo o di volontà di dirigere le cose dall'alto. Bisogna tener conto di questa mentalità. "Forse questa situazione è migliore di quella che esisteva prima. Perché il cristianesimo ha la possibilità di mostrare meglio il suo carattere di sfida, di oggettività, di realismo, di esercizio della vera libertà, di religione legata alla vita del corpo e non solo della mente. In un mondo come quello in cui viviamo oggi, il mistero di un Dio non disponibile e sempre sorprendente acquista maggiore bellezza; la fede compresa come un rischio diventa più attraente." (ndr.: anche in questo intervento emerge il modo diverso di leggere la realtà e la cultura contemporanea rispetto all'attuale pontefice. Mentre Ratzinger sottolinea soprattutto gli aspetti negativi e in particolare il relativismo, Martini - più in sintonia col Vaticano II - coglie soprattutto le positività e le opportunità)

Nel nuovo libro, parafrasando Madre Teresa, Martini dice che «non puoi rendere cattolico Dio». Lui è sempre più grande di ogni nostra categoria. E un'altra raccomandazione riguarda il rapporto con le fedi e le culture diverse dalla nostra: «Non avere paura dell'estraneo».

"Il coraggio e le forze non sono più molto grandi" Sulla tendenza a prendere le distanze dal Concilio, sulle donne nella chiesa, sulle moschee e sul velo: da un dialogo con il cardinale milanese Carlo Maria Martini. "Per quanto riguarda la guida della Chiesa, chiedo di avere pazienza. Scoprirà sempre più le capacità delle donne. Bisogna considerare il fatto che le diverse Chiese hanno su questo argomento tempi e velocità differenti. La nostra Chiesa è un po' timorosa."

"Dentro la città, a fianco degli uomini. Può essere sintetizzato così l'atteggiamento che il cardinale Carlo Maria Martini ha tenuto nei confronti del terrorismo, nei lunghi anni del suo magistero episcopale a Milano e, più di recente, nel suo soggiorno di studio e di preghiera a Gerusalemme. Terrorismi diversi, quello dei brigatisti italiani e quello degli estremisti islamici, indagati però con lo stesso sguardo lucido e sapiente. Una vicenda che il cardinal Martini accetta di ripercorrere,"

"Vedrei dei concili che prendessero uno o due temi... come la parola di dio ... e la famiglia". "lo Spirito mi ha condotto giorno dopo giorno e mi riserva sempre sorprese, che riguardano anche il futuro. Non bisogna mai adagiarsi sul presente!" "Certamente è positivo che si parli di religione, però bisogna che questo interesse sia portato da una vera fede, da un vero amore al vangelo e non soltanto dal desiderio di contarsi e di contare."

"Mi sono reso conto ben presto che parlare di Dio voleva dire affrontare una duplicità, come una contraddizione quasi insuperabile. Quella cioè di pensare a una Realtà sacra inaccessibile, a un Essere profondamente distante, di cui non si può dire il nome, di cui non si sa quasi nulla: e tutto ciò nella certezza che questo Essere è vicino a noi, ci ama, ci cerca, ci vuole, si rivolge a noi con amore compassionevole e perdonante" "Dio è Colui che ci cerca e insieme Colui che si fa cercare. È colui che si rivela e insieme colui che si nasconde" "c'è in noi un ateo potenziale che grida e sussurra ogni giorno le sue difficoltà a credere" "Gesù sulla croce ci rivela in maniera decisiva l'essere di Dio come essere per altri: è l'essere di Colui che si dona e perdona."

"sono convinto che non solo è possibile e doveroso fare di tutto per evitare questo "scontro di civiltà" , ma che occorre dimostrare che noi cresciamo e maturiamo proprio nel "confronto col diverso". Ciò avviene quando esso è visto non soltanto come accettazione necessaria di un fatto inevitabile e neppure come semplice tolleranza e rispetto per le abitudini altrui, purché non siano offensive del bene comune, e neppure come volontà di assimilazione o di conversione. C'è al di sotto di tutto un dovere reciproco di vivificarci e stimolarci a vicenda vivendo quegli atteggiamenti di rispetto, di gratuità, di non preoccupazione del proprio tornaconto o della propria fama, di accoglienza e perdono, che caratterizzano ad esempio il discorso della montagna di Gesù (Matteo capitoli 5-7) e che sono capiti da tutti e utili a tutti"

"Gli dissi che se avessi dovuto scegliermi un padre spirituale laico avrei senz'altro scelto lui, che mi dava tanta fiducia e libertà di esprimermi."

"Molte volte ho insistito sulla necessità di giungere a superare le tradizioni religiose quando non sono più autentiche. Solo la parola di Dio, rappresentata qui da Gesù, è normativa e capace di dare chiarezza....E ho pure affermato, a proposito della necessità di imparare a convivere tra diversi - la sfida più urgente della nostra civiltà - , che non dobbiamo tanto insistere sulla ortodossia religiosa delle singole parti... Personalmente non sono favorevole al dialogo religioso quando considera le religioni come monoliti, realtà che devono dialogare restando immutabili. ... Occorre... lasciarci fermentare a vicenda da parole vere e autentiche...., non collegate a una tradizione religiosa precisa, (come quelle che) troviamo soprattutto nel Discorso della montagna. Parole che toccano ciò che di più sensibile c´è nell´esistenza umana: la fedeltà, la lealtà, l´umiltà - non sappia la destra ciò che fa la sinistra -, il perdono, il non preoccuparsi delle cose di questo mondo, non accumulare tesori, non giudicare per non essere giudicati, fare agli altri ciò che vorremmo fosse fatto a noi.

Questo è un insegnamento sicuro per tutti, che tocca nell´intimo il nostro cuore e ha la forza di rinnovare un ebreo, un cristiano, un musulmano, un indù, un buddhista, proprio in quanto attinge le profondità dello spirito."

Il cardinal Martini non tornerà ad utilizzare il vecchio rito per tre motivi: anzitutto perché la riforma conciliare ha permesso una comprensione più ampia della liturgia e più ampio ricordso alle Scritture, poi per il senso di chiuso che emanava dal vecchio rito mentre la nuova liturgia apre porte e finestre ad una vita cristiana più lieta e più umanamente vivibile, infine per l'importanza della comunione anche nella liturgia.

"Questa opera è quindi una grande e ardente testimonianza su Gesù di Nazareth e sul suo significato per la storia dell'umanità e per la percezione della vera figura di Dio." (ndr.: insieme all'ammirazione ci sono allusioni critiche nell'affermare che Ratzinger non è un esegeta ma un teologo che non ha fatto studi di prima mano sui testi neotestamentari, o che molti non concorderanno con la sua affermazione circa l'autore del vangelo di Giovanni... Sarebbe stato interessante sentire i giudizi di esegeti non di corte come Barbaglio)

"Credo che la chiesa italiana debba dire cose che la gente capisce, non tanto come un comando ricevuto dall'alto, al quale bisogna obbedire perché si è comandati. Ma cose che si capiscono perché hanno una ragione, un senso. Prego molto per questo". "La famiglia ha una sua forza intrinseca e bisogna che questa forza sia messa in rilievo, che quindi appaia la bellezza, la nobiltà, l'utilità, la ricchezza, la pienezza di soddisfazioni di una vera vita di famiglia. Bisognerà che la gente la desideri, la gusti, la ami e faccia sacrifici per essa".

il cardinale Martini già nell'anno 2000 affrontava la sfida dei modelli di convivenza che, diceva, «interpellano il legislatore diviso tra l'esigenza di fare i conti con l'evoluzione e la diffusione di nuovi costumi familiari e l'esigenza di un ancoraggio etico «sociale».

 

 


 

postato martedi 03\09\2012
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I nostri ragazzi e la fede. L'iniziazione cristiana in prospettiva educativa. Introduzione

 

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