Iniziazione Cristiana.
Teologia e pastorale

1. Il compito sociale ed ecclesiale di iniziare.
1. 1. L'esperienza e le scienze antropologiche
documentano la necessità insita in ogni società di
iniziare cioè di introdurre alle competenze necessarie
per vivere. In questo modo le società possono conservare
se stesse. A livello di individuo questo avviene
attraverso le diverse forme di socializzazione (primaria
e secondaria) con cui una generazione trasmette
all'altra l’insieme delle conquiste, dei valori e dei
saperi ritenuti importanti. Tale processo si realizza
attraverso informazioni e esercitazioni che vengono
interiorizzate e trasformate in competenze. In tale
prospettiva la socializzazione diventa educazione e
formazione. La realizzazione di tale processo necessità
un insieme di ritualità. Infatti il processo avviene
attraverso persone, luoghi, contenuti, momenti, esercizi
ed espressioni rituali e simboliche. All'interno di tale
attività sociale si colloca la iniziazione religiosa con
il duplice compito di dare forma all'interno di una
cultura della naturale dimensione religiosa della
persona e, in modo ugualmente importante, trasmettere la
religione di una data cultura intesa come insieme di
valori simbolicamente espressi e trasmessi.
1.2. Nelle riflessioni sulla IC si afferma spesso che
quanto detto si riferisce solo alla dimensione esterna
del processo iniziatico cristiano. La finalità e i
contenuti infatti della IC sono percepiti dalla comunità
cristiana in modo radicalmente differente. In primo
luogo la IC ha come soggetto Dio-Trinità, unico autore
della trasformazione della persona (espressa in termini
molteplici: redenzione, giustificazione,
divinizzazione...) che rende capace-abilita l'individuo
e le comunità a vivere la comunione con Sè e con gli
uomini reinterpretati come fratelli. Questa insistenza
sulla radicale distinzione tra la iniziazione e la IC
tuttavia sembra essere a volte eccessiva. Sembra esserci
in realtà una continuità sul piano rituale (cioè sul
ruolo che svolge l’azione simbolica del processo
iniziatico) ma anche sul piano sostanziale. La
differenza radicale non è tanto nella questione del
soggetto (infatti è pur vero che l'azione trasformativa
di Dio avviene sempre all'interno di un processo di
incarnazione-inculturazione cioè all'interno e per mezzo
di processi umani) ma piuttosto nella questione del
contenuto: la IC non è iniziazione ad una generica
cultura e neppure ad una generica esperienza religiosa;
è iniziazione con e per la proposta cristiana di vita).
È quindi inevitabile porre la questione del rapporto tra
la dimensione teologica e la questione antropologica
all’interno della IC. Essa trova il suo luogo di
indagine nel carattere personale della IC perché essa
avviene in e attraverso la struttura della persona umana
(pensiero, volontà, decisione, realizzazione) e non
autonomamente da essa. [....]
Meddi L., Iniziazione cristiana,
in Calabrese G.-Goyret Ph.-Piazza O.F., in Dizionario di
ecclesiologia, Città Nuova, Roma 2010, 740-747.
[scarica
ebook]
postato giovedi 09\02\2012
leggi tutto il testo
| commenta
| iscriviti
alla mailing list
|