Vangelo e paideia

Dalla diffidenza alla reciprocità

 

Formia 28 marzo 2003

 

 

Luciano MEDDI

Docente di pedagogia della religione

Nella Pontificia Università Urbaniana

lmeddi@bottoni.com

www.aesp.it

 

 

1. Incertezza per il futuro del cristianesimo?

 

§         Solo nella prospettiva di un certo tipo di cristianesimo. Infatti nella prospettiva di semplice realtà religiosa non sembra esserci una preoccupazione per il futuro. Tale preoccupazione nasce solo nella idea di un futuro per la fede

§         In questo contesto la preoccupazione maggiore del nostro tempo è ancora la dissociazione fede e vita: la non significanza del messaggio per la vita.[1] Sia per la definizione del senso, che della progettualità della persona, e la direzione della società.

§         Da più parti si sottolinea quindi la necessità di nuove inculturazioni. In senso molto globale si può dire che con il termine inculturazione si intende la discussione sulla possibilità di utilizzare nel processo di interpretazione della fede e di proposta cristiana anche i metodi e i risultati delle scienze (umane).

§         La formazione religiosa da molto tempo si è incontrata con la cultura contemporanea (paideia) traendo da questo incontro un rapporto molto fecondo[2]

 

2. il vangelo è una paideia

 

§         Indubbiamente l’AT si presenta con una dimensione formativa propria.[3] La predicazione e il culto, ma anche la vita familiare e quella  della sinagoga, esprimono una via di formazione. In parte derivata dalla sapienza dei popoli vicini. Lo scopo del processo formativo è il mantenimento e l’estensione nel tempo della esperienza di liberazione fatta all’origine della formazione di Israele. E questo è assicurato attraverso la formazione religiosa (catechesi) centrata sulla osservanza della legge e la sua applicazione ai fatti quotidiani

§         L’esperienza di Gesù  è anche una esperienza formativa. Egli riceve (socializzazione primaria) l’eredità di Israele attraverso le figure genitoriali, partecipa alla vita della sinagoga (socializzazione secondaria). Le sue fonti formative sono la bibbia  e l’esperienza umana (cf. le parabole)

§         Gesù propone una paideia nuova: scopo della formazione è divenire discepoli (costruttori del regno) e il cammino di formazione avviene attraverso la trasformazione della personalità (beatitudini, discorso della montagna, cammino verso Gerusalemme)  in un contesto di comunità e di apprendimento reciproco; lui è il maestro e la causa esemplare.

§         Il NT immediatamente afferma che la paideia di Gesù richiede il dono dello Spirito (Grazia) per essere realizzata. La tradizione paolina lo afferma chiaramente. Anche la tradizione Giovannea.

§         Su queste basi la tradizione antica fa fatica ad ammettere che si  possa avere una utilità nel mantenere una paideia “pagana” greca  e romana. Essa comunque non incide sui contenuti ma solo  mi metodi (neppure sulla metodologia)

 

3. basta la potenza dello Spirito per formare?

 

§         La crisi sorta con l’illuminismo ha una prima soluzione con il tentativo della teologia liberale per la quale il cristianesimo viene presentato solo come un insegnamento (etico). La reazione sia protestante che cattolica insisterà sempre nella necessità della grazia per formare l’uomo nuovo.

§         Tuttavia nel pensiero del magistero progressivamente emerge una posizione più articolata verso le scienze umane fino alla affermazione del concilio sulla autonomia delle scienze medesime (GS 53-62).[4] Si rilegge in modo nuovo l’assioma di Tommaso: gratia supponit natura.

§         Sicuramente esistono forme di teologia che affermano non sia necessario il rapporto con la cultura. Esse portano  ad esaltare solo la testimonianza nel processo formativo[5]

§         La prima radice positiva della riflessione viene dalla “teologicità della cultura[6]: la cultura esprime l’evoluzione della creazione attraverso l’azione umana, verso la sua pienezza. Dio stesso si rivela in una cultura[7]

§         La seconda riflette sulla natura complessa del concetto di salvezza. Essa va pensata in senso “globale” come salvezza integrale, come superamento della distinzione tra natura e soprannatura e tra mondo e cielo.[8] Il processo formativo fa parte del processo salvifico[9]

§         La terza sulla visone complessa di antropologia per cui si compenetrano maturità umana e cristiana in ordine alla esperienza della grazia[10]

§         In questo modo gli esiti negativi del processo di formazione (etica, spirituale e progettuale) cristiana vengono letti esattamente come una mancanza di adeguata formazione umana[11]

§         Si sottolinea anche che  l’apprendimento avviene in un contesto di sperimentazione?[12]

 

4. Il contributo della paideia al vangelo

 

1.      La paideia aiuta la comunicazione della fede[13] Le scienze della comunicazione mettono in evidenza la necessità di progettare la comunicazione (formativa) secondo una sintassi precisa. La comunicazione del messaggio è in realtà la mediazione culturale all’interno del processo di codificazione-decodificazione-ricodificazione del processo comunicativo

2.      La paideia aiuta la gestione della dimensione sociale della formazione[14] L’apprendimento è collegato alla qualità delle relazioni e della comunicazione interpersonale. Soprattutto al rapporto tra la comunicazione informale (gruppo spontaneo) e formale (gruppo di formazione). È importante la analisi delle reti e dei canali comunicativi.

3.      La paideia aiuta la predisposizione (libertà) del soggetto verso la formazione religiosa[15] Innanzitutto la formazione di un libero campo percettivo cioè la formazione del modo di vedere la realtà. Poi la formazione della struttura motivazionale e tendenziale umana in modo che essa sia disponibile ad accogliere il Vangelo come orientamento della vita.

4.      La paideia aiuta la comprensione dello sviluppo della dimensione religiosa della persona umana[16]La dimensione religiosa si sviluppa come un passaggio dalle diverse forme di sentimento religioso, magismo e infantilismo religioso, maturità religiosa come progetto di vita e superamento del desiderio

5.      La paideia aiuta la organizzazione del processo formativo[17]Il processo formativo-didattico aiuta la persona a sviluppare se stesso attraverso il modello di apprendimento centrato sul destinatario: formazione per obiettivi, per esperienza, per verifiche continue.

6.      La paideia aiuta l’accompagnamento formativo[18] Il buon esito della formazione è anche collegato con la corretta impostazione della figura del formatore. Egli si  pone in un atteggiamento di accompagnatore, di facilitatore, di riferimento positivo. Un punto importante è sempre l’aiuto a superare le “inconsistenze” della personalità presenti nello studente.

 

5.      Il contributo del vangelo alla paideia

 

§         Il vangelo offre  al desiderio della realizzazione della persona la sua prospettiva di valori. Sono quelli espressi nella prassi di Cristo e incarnati continuamente nella vita dei credenti. Soprattutto la prospettiva del primato della giustizia di Dio: la paternità verso i poveri e gli ultimi.

§         Il vangelo offre la memoria sovversiva[19] di Cristo come criterio interpretativo ed ermeneutico della autentica realizzazione della persona

§         Il vangelo contribuisce alla continua falsificazione della interpretazione umana della/e religioni.

 

 

Nel tempo in cui i mass media hanno stabilito che il “prete” fa di mestiere il poliziotto oppure l’assistente sociale o il politico (per carità! con la talare!) e che la gente per rispondere alle domande di senso (sulla vita, la morale, i valori, la pace, etc.) si deve rivolgere allo psicologo, al politico, al giornalista, al musicologo… come passare da una opposizione ad una collaborazione tra teologia e scienze umane nella formazione religiosa?

 
 

 

 



[1] TILLICH P., L'irrilevanza e la rilevanza del messaggio cristiano per l'umanità oggi,  Brescia [Cleveland], Queriniana [Pilgrim Press], 1998 [1996]; VALADIER P., La chiesa chiamata in giudizio. Cattolicesimo e società moderna,  Brescia, Queriniana, 1989 [Paris 1987].

[2] PAJER F., Teorie contemporanee dell'educazione religiosa. Una ricognizione sintetica,   in ISTITUTO DI CATECHETICA UNIVERSITA' SALESIANA / TRENTI Z.- PAJER F.- PRENNA L.-MORANTE G. - GALLO L.,  Religio. Enciclopedia tematica della educazione religiosa. Catechesi - Scuola - Mass Media, Casale Monferrato, PIEMME, 1998, 275-314.

[3] BISSOLI C., Bibbia,   in PRELLEZO J.M.-NANNI C.-MALIZIA G. (a cura di) and PRELLEZO J.M.-NANNI C.-MALIZIA G. (a cura di),  Dizionario di Scienze dell'Educazione, Torino, Ldc-Sei,  128-131.

[4] METZ J.B.-RENDTORFF T. (a cura di), La teologia nella ricerca interdisciplinare,  Brescia [Düssendolf], Queriniana [Verlagsgruppe Bertelsmann], 1974 [1971];  SANNA I., Scienze umane e scienze teologiche. Fondamenti di un rapporto,   in SCABINI P. (a cura),  Scienze umane e scienze religiose, Roma, EDR, 1989, 25-82; ANGELINI G., Introduzione: Primato della formazione: ragioni e problemi di un assioma della pastorale recente ,   in AA.VV.,  Il primato della formazione, Milano, Glossa, 1997, 7-22; PRENNA L., Le scienze della religione tra "scienze dell'uomo" e "scienze di Dio",   in CIOLA N. (a cura),  Servire Ecclesiae. Miscellanea in onore di Mons. Pino Scabini, Bologna, EDB, 1998, 183-197.

[5] GIBELLINI R.  Passione per il regno.Percorsi del Novecento teologico (Introduzione),   in GIBELLINI R. (ed.),  Prospettive Teologiche per il XXI secolo, Brescia, Queriniana, 2003, 5-26; BOURGEOIS  D., La pastorale della chiesa,  Milano, Jaca Book, 2001.

[6] MOELLER C., La promozione della cultura,   in BARAÚNA G (diretto da),  La chiesa nel mondo di oggi. Studi e commenti intorno alla costituzione pastorale "Gaudium et spes", Firenze, Vallecchi editore, 1966, 372-427; CARRIER H., Contributo del Concilio alla cultura ,   in LATOURELLE R. (a cura),  Vaticano II Bilancio e prospettive. Venticinque anni dopo 1962/1987, vol. II,  Assisi,  Cittadella Editrice,  1987, 1435-1453; CARRIER H., Vangelo e culture da Leone XIII a Giovanni Paolo II,   Roma,  Città Nuova,  1990.

[7] PENNA R., Cultura/Acculturazione,   in ROSSANO P.-RAVASI G.-GIRLANDA A. (a cura di),  Nuovo Dizionario di Teologia Biblica, Cinisello Balsamo, EP, 1988, 345-357; KEEL O., «In mezzo alle genti». La Bibbia come porta d'accesso alla cultura dell'antico Medioriente   in Concilium, 1995, 31,1, 16-31; SOARES-PRABHU G., La Bibbia come magna charta dei movimenti di liberazione e dei diritti umani,    in Concilium, 1995, 31,1, 122-138.

[8] MOLARI C., La salvezza cristiana nella moderna teologia cattolica,   in ATI,  La salvezza cristiana, Assisi, cittadella, 1975, 35-118; GRESHAKE G., L'uomo e la salvezza di Dio,   in NEUFELD K.H. (ed.),  Problemi e prospettive di  teologia dogmatica, Brescia, Queriniana, 1983, 275-302; ELLACURIA I., La storicità della salvezza cristiana,    in Mysterium Liberationis. I concetti fondamentali della teologia della liberazione, Roma, Borla-Cittadella  [Trotta], 1992 [Madrid 1990], 285-323.

[9] VECCHI J.-PRELLEZO J.M., Prassi educativa pastorale e scienze dell'educazione,  Roma, Editrice Sdb, 1988.

[10] RULLA L.M.-IMODA F.-RIDICK J., Antropologia della vocazione cristiana: aspetti conciliari e postconciliari,   in LATOURELLE R. (a cura di),  Vaticano II. Bilancio e prospettive venticinque anni dopo. II, Assisi, Cittadella, 1987, 952-1000; GROPPO G., Teologia dell'educazione. Origine, identità, compiti,  Roma, Las, 1991; MEDDI L., Maturità di fede: un approccio educativo,    in Via, Verità e Vita , 1995,44,155, 54-61; GROPPO G., Educazione cristiana,    Dizionario di Scienze dell'Educazione, Torino, LDC/Sei, 1997, 348-352.

[11] DREWERMANN E., C'è speranza per la fede? Il futuro della religione all'inizio del XXI secolo,  Brescia [Zoetermeer], Queriniana, 2002 [2000]; GUZZI M., L'ordine del Giorno. La coscienza spirituale come rivoluzione del nuovo secolo,  Milano, Paoline, 1999; DREWERMANN E., Parola che salva, parola che guarisce. La forza liberatrice della fede,  Brescia [Dussendolf], Queriniana [Patomos], 1990 [1988-1989].

[12] AA.VV., Il primato della formazione,  Milano, Glossa, 1997.

[13] PAJER F., Modelli di comunicazione catechistica,    La catechesi negli anni 80. Da "il rinnovamento della catechesi" alla "catechesi tradendae", Roma, EP, 1981, 70-86; GUERELLO F., Teoria della comunicazione,   in SEVESO B.-PACOMIO L. (a cura),  Enciclopedia di pastorale. 1. I fondamenti, Casale Monferrato, Piemme, 1992, 643-656; BABIN P., Piccola grammatica dei media,  Torino, LDC, 1993; COMOGLIO M., Processi di comprensione del messaggio,   in SODI M.-TRIACCA A.M.,  Dizionario di omiletica, Torino-Gorle, LDC-Velar, 1998, 1256-1261; RIVOLTELLA P.C., Mass Media,   in ISTITUTO DI CATECHETICA UNIVERSITA' SALESIANA / TRENTI Z.- PAJER F.- PRENNA L.-MORANTE G. - GALLO L.,  Religio. Enciclopedia tematica della educazione religiosa. Catechesi - Scuola - Mass Media, Casale Monferrato, PIEMME, 1998, 369-444.

[14] BERGER P. L.-LUCKMANN Th., La realtà come costruzione sociale,  Bologna [New York], Il Mulino [Doubleday & Co], 1969 [1966]; POLLO M.,  Il gruppo come luogo di comunicazione educativa,  Torino, LDC, 1988.

[15] CENCINI A.-MANENTI A., Psicologia e formazione. Strutture e dinamismi,  Bologna, EDB, 1985; ARTO A., Lo studio della psicologia,   in LORIZIO G.-GALANTINO N. (edd.),  Metodologia teologica. Avviamento allo studio e alla ricerca pluridisciplinari, Ciniselo Balsamo, San Paolo, 1994, 109-130; SOVERNIGO G., Educare alla fede. Come  elaborare un progetto,  Bologna, EDB, 1995; SZENTMARTONI M., Camminare insieme. Psicologia pastorale,  Cinisello Balsamo, San Paolo, 2001

 

 

[16] SOVERNIGO G., Religione e persona. Psicologia dell'esperienza religiosa,  Bologna, EDB, 1988; ID., Lo sviluppo della dimensione religiosa,   in MEDDI L. (a cura di),  Diventare cristiani. La catechesi come percorso formativo , Napoli, Luciano Editore, 2002, 65-74; GODIN A., Psicologia delle esperienza religiosa. Il desiderio e la realtà,  Brescia, Queriniana, 1983; FIZZOTTI E-SALUSTRI M., Psicologia della religione. Con antologia dei testi fondamentali,  Roma, Città Nuova, 2001.

[17] QUAGLINO G.P., Fare formazione,  Bologna, Il Mulino, 1985; LIPARI D., Idee e modelli di progettazione nei processi formativi,  Roma, Edizioni lavoro, 1987;  QUAGLINO G.P.-CARROZZI G.P., Il processo di formazione. dall'analisi dei bisogni alla valutazione dei risultati,  Milano, FrancoAngeli, 19917 [1981]; PELLEREY M., L'agire educativo. La pratica pedagogica tra modernità e postmodernità,  Roma, Las, 1998; LIPARI D., Logiche di azione formativa nelle organizzazioni,  Milano, Gueruni e Associati, 2002; ID., Il “processo formativo” :  senso di una espressione,   in MEDDI L. (a cura di),  Diventare cristiani. La catechesi come percorso formativo , Napoli, LucianoEditore, 2002, 19-37.

[18] MUCCHIELLI R., Apprendere il counseling. Manuale di autoformazione al colloquio di aiuto,  Trento, Erikson, 1987 [1983]; FRANTA H., Atteggiamneti dell'educatore. Teoria e training per la prassi educativa,  Roma, Las, 1988; GENRE E., Nuovi itinerari di teologia pratica,  Torino, Claudiana, 199; NANNI C., Rapporto educativo,   in PRELLEZO J.M.-NANNI C.-MALIZIA G. (a cura di),  Dizionario di Scienze dell'Educazione, Torino, LDC-Sei, 1997, 912-916; FINAMORE R.  Comunicazione educativa,   in ISTITUTO DI CATECHETICA UNIVERSITA' SALESIANA / TRENTI Z.- PAJER F.- PRENNA L.-MORANTE G. - GALLO L.,  Religio. Enciclopedia tematica della educazione religiosa. Catechesi - Scuola - Mass Media, Casale Monferrato, PIEMME, 1998, 612-614.

[19] METZ J.B., Al di là della religione borghese. Discorsi sul futuro del cristianesimo,  Brescia, Queriniana, 1981 [München 1980]