La riforma incompiuta della parrocchia in Italia

L. Meddi, Verso un nuovo principio parrocchiale. La riforma incompiuta della parrocchia in Italia, in  R. Nardin-G. Pulcinelli, “Nessuno conosce il Padre se non il Figlio” (Mt 11,27). Scritti in onore di Nicola Ciola per il suo 70° compleanno, EDB, Bologna 2024, 373-385

Ci troviamo nel ventennale della pubblicazione del documento italiano sulla riconfigurazione missionaria della parrocchia[1]; tema che ha molto interessato il prof. N. Ciola per riflessione ed esperienza.[2] In questo contesto il mio intervento si concentrerà sul dibattito circa il ruolo o principio parrocchiale nel post-concilio in Italia. Dibattito che ha preferito utilizzare le espressioni volto o immagine per definirne il compito.

Per questa ricerca[3] abbiamo tre gruppi di fonti[4]: il magistero (SC 42, CJC 515-519; Ch.L. 26, VMPMC ed EG 28)[5]; le riflessioni teologiche[6]; le pratiche tra cui quelle definire di nuove immagini di parrocchia[7] e le proposte parrocchiali dei movimenti.[8] Queste fonti presentano polarizzazioni o modelli differenti.[9] Esse vanno dalla piena accoglienza del rinnovamento conciliare fino allo loro pratica minimizzazione. Ultimamente la definizione del volto della parrocchia sembra essere guidato da Ch.L.26 (riletto ma non superato da EG 28) che interpreta il compito (e quindi il volto o principio) della parrocchia nella linea della statio missionaria dei tempi passati, ma aprendo alla responsabilità e coinvolgimento dei laici.

La mia riflessione mette in evidenza che tali trasformazioni della parrocchia non si possono declinare indipendentemente dalla ricomprensione del compito e dei soggetti missionari. Non si diventa facilmente parrocchia missionaria.[10] Qualcosa di veramente innovativo, forse, potrà derivare dalle indicazione del Sinodo per la sinodalità, dopo l’incerta collocazione missionaria della parrocchia a vantaggio delle nuove forme di esperienza cristiana proposta dal Sinodo 2012.[11]

Approfondirò quindi una ricostruzione delle stagioni della riflessione italiana (1); la discussione sui principi guida del rinnovamento parrocchiale (2); per offrire infine una breve considerazione finale (3). […]

La riflessione italiana, in conclusione, ha cercato e sta cercando un difficile equilibrio tra tradizione e innovazione. Più esattamente tra introduzione di aspetti missionari e mantenimento della configurazione ministeriale tridentina.

Mi sembra che la teologia debba affrontare più adeguatamente almeno due questioni. La prima riguarda l’interpretazione del tema missionario in modo che emergano più adeguatamente le conseguenze per la organizzazione della parrocchia. Le diverse ricomprensioni teologico-pastorali tendono a collegare il principio eucaristico con quello testimoniale e comunionale ma sembra che non ci riescano. Credo perché non affrontano il tema della figura entro cui collegare i diversi aspetti. Forse si può individuare lo scioglimento del nodo nella ricomprensione del compito missionario della liturgia. Esso viene facilmente confuso scambiando arbitrariamente SC 10 (culmen et fons) con PO 5 (fons et culmen) cioè il rapporto tra fede e sacramento e la configurazione che ne deriva.

La seconda consiste nel riprendere con maggiore coraggio il tema della parrocchia come «ultima localizzazione della Chiesa»[1] (Ch.L. 26) per recuperare tutte le esperienze di vita cristiana dei Christifideles, come vera espressione di chiesa a servizio della missione trinitaria. Un ulteriore approfondimento, cioè, della configurazione della soggettività dei battezzati. Tema, questo, che comporta una forte riqualificazione della ministerialità e soprattutto della configurazione di parrocchie guidate da battezzati non ordinati (cf. CJC, § 517). L’incrocio tra queste due prospettive porterebbe alla visione di parrocchia che decentra l’esercizio della vita cristiana nelle forme di maggiore autonomia ma anche – o soprattutto – di riqualificazione del ministero ordinato che, a nome del Vescovo, sostiene e visita le diverse espressioni ecclesiali.

Mi sembra che questa prospettiva di parrocchia sostenibile sia adombrata al n. 42 di SC che afferma

Poiché nella sua Chiesa il vescovo non può presiedere personalmente sempre e ovunque l’intero suo gregge, deve costituire necessariamente dei gruppi di fedeli, tra cui hanno un posto preminente le parrocchie organizzate localmente e poste sotto la guida di un pastore che fa le veci del vescovo: esse infatti rappresentano in certo modo la Chiesa visibile stabilita su tutta la terra.

 

1. Le stagioni della riflessione italiana, 375 –
2. Discussione sui principi guida/modelli, 377 –
3. La parrocchia sostenibile. Considerazioni e prospettive, 384

 

[1] Conferenza Episcopale Italiana, Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia. Nota pastorale, 30 maggio 2004 (=VMPMC).

[2] N. Ciola, Temi di pastorale e catechesi, Coletti, Roma 1984; La parrocchia: tema pastorale…e perciò teologico. Introduzione, in Id. (a cura), La parrocchia in una ecclesiologia di comunione, EDB, Bologna 1995, 31-37; «La parrocchia per la nuova evangelizzazione», in Orientamenti Pastorali 46(1998)6, 31-37. Autore a cui si dovrebbe sempre legare (per amicizia e «ostinazione» di studio) il nome di P. Scabini: (solo come esempio) Parrocchia, in M. Sodi-A.M. Triacca (a cura di), Dizionario di omiletica, Elledici-Editrice Velar, Torino-Gorle 1998, 1097-1102.

[3] Si veda anche Trent’anni di cambiamenti di L. Tonello, Esisterà ancora la parrocchia?, in A. Toniolo-A. Steccanella (a cura di), Le parrocchie del futuro. Nuove presenze di Chiesa, Queriniana, Brescia 2022, 21-42 [22-28].

[4] Per una recensione del tema precedente il concilio cf. J. Homeyer, Il rinnovamento della parrocchia. Sommario bibliografico, in H. Rahner (a cura), La parrocchia. Dalla teologia alla prassi, EP, Roma 1963 [1956], 187-221.

[5] Si uniscano a queste indicazioni il recente ma già dimenticato Congregazione per il Clero, La conversione pastorale della comunità parrocchiale al servizio della missione evangelizzatrice della Chiesa, 20 luglio 2020.

[6] Una buona sintesi, non solo italiana, è stata fatta da A. Mastantuono, Parrocchia, in G. Calabrese-Ph. Goyret-O.F. Piazza, Dizionario di ecclesiologia, Città Nuova, Roma 2010, 1016-1026.

[7] Per una ricostruzione dei modelli o realizzazioni parrocchiali cf. almeno: P. Scabini, Immagini di parrocchia a confronto. Istanze ecclesiologiche e pastorali, in Ciola (a cura), La parrocchia in una ecclesiologia di comunione, 65-84; sembre valido F.R. Romersa, Il rinnovamento della parrocchia nella Chiesa italiana dal Concilio ad oggi, Pontificia Università Lateranense-Mursia, Roma 2000; M. Guasco, Storia dei modelli di parrocchia in Italia nel XX secolo, in L.Soravito-L. Bressan, Il rinnovamento della parrocchia in una società che cambia, EMP-Facoltà Teologica del Triveneto, Padova 2007, 89-99.

[8] Pontificium Consilium Pro Laicis, Riscoprire il vero volto della parrocchia, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2005: Id., La parrocchia ritrovata. Percorsi di rinnovamento, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2007; cf. anche A. Favale, Segni di vitalità nella Chiesa. Movimenti e muove comunità, Las, Roma 2009; G. Alcamo, Associazioni e Movimenti ecclesiali. Formazione, catechesi e dinamiche educative, San Paolo, Cinisello Balsamo 2011. Cf. L. Meddi, «Nuova immagine di parrocchia? in che senso?», in Orientamenti Pastorali 49(2001)5, 39-47.

[9] Sarebbe facile mettere in collegamento i modelli di parrocchia con i modelli di chiesa: cf. A. Dulles, Models of the Church. A critical assessment of the church in all its aspects, Gill and Macmillan, Dublin 1987 [ampliato nell’edizione italiana: Padova 2005] e J.B. Libanio, Cenários da Igreja, Edições Loyola, São Paulo 2000.

[10] A. Mazzoleni, Le strutture comunitarie della nuova parrocchia, EP, Roma 1973; A. Fallico, Parrocchia missionaria nel quartiere. Come rinnovare la parrocchia in “comunità di comunità”: il ruolo delle comunità ecclesiali di base, Chiesa-Mondo, Catania 1987; M. Stogato, (a cura di), La parrocchia missionaria. Comunione e corresponsabilità per la missione, Csam, Brescia 2004; J. Mallon, Divino rinnovamento. Per una parrocchia missionaria, EMP, Padova 2019. Nell’uso di questo aggettivo si tenga sempre presente la sua origine: G. Michonneau, Paroisse communauté missionaire. Conclusions de cinq ans d’expérienxe en milieu popoulaire, Paris, Cerf 1945 ; Y. Congar, Vaste monde, ma paroisse. Vérité et dimensione du salut, Témoignage Chrétien, Paris 1959; R. Gutzwiller, Parrocchia missionaria, in Rahner, La parrocchia, 111-128.

[11] Sinodo dei Vescovi, La Nuova Evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana,7-28 ottobre 2012. Cf. L. Meddi, «Ridisegnare la ministerialità. Compito sinodale», in Urbaniana University Journal 76(2023)1, 83-108.

[40] G. Canobbio, Comunità ecclesiali di base: un ‘alternativa alla parrocchia ?, La parrocchia come chiesa locale, Morcelliana, Brescia 1993, 117-147. Più esattamente il tema da affrontare è quello della ecclesiogenesi delle comunità adulte nella fede: L. Meddi, La catechesi per comunità di adulti. Discernimento per il futuro del cristianesimo, in E. Borghi-G. De Vecchi, Alle radici della comunità cristiana, Edizioni San Lorenzo, Reggio Emilia 2020, 48-59

 

 

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